Sempre di più oggi si sente parlare di fili di trazione al viso e al collo come alternativa al vecchio lifting chirurgico. Quello che salta subito all’attenzione è la non invasività del trattamento senza la necessità di passare attraverso la sala operatoria, senza l’anestesia, senza il taglio, senza la degenza, senza i postumi dell’intervento e soprattutto senza i rischi. In realtà non si tratta di una vera e propria novità, infatti i fili di trazione si utilizzano da circa 15 anni. La vera novità quindi non è nella tecnica, ma risiede nei nuovissimi materiali utilizzati nella produzione dei nuovi fili.
I fili di sospensione o di trazione hanno infatti subito nel corso degli anni moltissime modifiche e miglioramenti sia nei materiali che nella tecnica di impianto.
I primissimi fili utilizzati erano di polipropilene quindi non riassorbibili, permanenti e avevano una forma che ricordava la “lisca di un pesce”. Grazie proprio a questa caratteristica si auto ancoravano nel tessuto sottocutaneo permettendo una buona trazione e tenuta nel tempo. Si inserivano attraverso un ago guida che veniva immediatamente rimosso e permetteva di posizionare i fili di trazione nel punto o area desiderata.
La metodica risultava già allora poco traumatica, l’invasività era minima e la trazione dei tessuti era possibile esclusivamente grazie all’azione meccanica, appunto di trazione , del filo a cui si aggiungeva la fibrosi reattiva dell’organismo intorno ai fili inseriti. L’unico vero effetto collaterale era che se posizionati troppo in superficie al tatto si sentivano i fili e ciò, data la loro non riassorbibilità era molto sconveniente tanto da dover essere rimossi.
Nel corso degli anni la prima grande modifica fu quella di sostituire il polipropilene con materiali diversi che avevano la caratteristica di essere riassorbibili. Quindi la caratteristica a “spina di pesce” rimaneva, ma il materiale cambiava da non riassorbibile a riassorbibile nell’arco di circa sei – otto mesi. La trazione dei tessuti però perdurava per un tempo maggiore grazie alla reazione fibrotica dell’organismo creatisi intorno ai fili inseriti.
Nel corso degli anni si è assistito a tante varianti tra cui la più importante è stata la maggiore lunghezza dei fili da inserire che permettevano così di trazionare maggiormente sia il viso che il collo dando un risultato sempre maggiore.
L’evoluzione successiva è stata modificare gli aghi guida. Sono infatti apparsi gli aghi curvi di diversi tipi con diversi angoli di curvatura anziché retti. Ciò ha permesso di ancorare i fili maggiormente in profondità aumentandone la capacità di trazione.
L’ultima novità del “lifting mini thread” è quindi nel materiale di cui sono composti i nuovi fili. Questo nuovo metodo lifting è basato sull’inserimento di multipli mini aghi sul viso, sul collo e sul decollète grazie ai quali vengono rilasciati all’interno del derma dei sottilissimi fili per bio-stimolare e per “tirare” il tessuto grazie alla creazione di una vera e propria rete di sostegno.
Dopo una visita preliminare si procede in maniera accurata a marcare con una penna dermografica le aree del viso, del collo o del décolleté che devono essere trattate in base alla situazione e alle richieste del paziente.
Al termine della visita preliminare si procede – senza trauma e senza alcuna necessità di anestesia locale – all’inserimento di aghi sottilissimi (29-31 G) all’interno dei quali sono presenti dei fili altrettanto sottili a base di Polidioxanone (PDO). Il Polidioxanone è un materiale altamente sicuro, anallergico e biocompatibile, utilizzato addirittura in cardiochirurgia, che attua e favorisce la coesione cellulare.
Durante la manovra di rimozione dei sottili aghi, anch’essa indolore e atraumatica, i fili al loro interno inseriti rimarranno nel tessuto provocando un effetto lifting immediato e la produzione di collagene endogeno (prodotto dal proprio organismo), stimolando così il ringiovanimento cutaneo e aumentando l’elasticità cutanea. Essendo composti di un materiale totalmente bioriassorbibile, i fili verrano degradati in maniera costante dall’organismo nell’arco di 6–8 mesi. Il risultato estetico sarà però molto più duraturo grazie alla reazione dell’organismo.
Il numero di fili che vengono rilasciati nei tessuti durante il trattamento è variabile e dipende da diversi fattori: età della paziente, grado di invecchiamento cutaneo, grado del cedimento dei tessuti, estensione dell’area da trattare.
Gli effetti
- definizione del contorno del viso
- trazione dell’area mandibolare
- elevazione delle guance
- elevazione e/o trazione dell’area zigomatica
- elevazione e/o trazione dell’area sopraccigliare
- trattamento del contorno occhi
- riduzione delle pieghe nasogeniene
- riduzione delle pieghe che dal labbro arrivano al mento (la marionetta)
- riduzione del sottomento
- ringiovanimento e trazione del collo
- ringiovanimento del decollète
I benefici
- Provoca un effetto lifting immediato
- Favorisce la produzione di collagene endogeno (prodotto dal proprio organismo)
- Stimola il ringiovanimento cutaneo
- Rende la cute più elastica
- Non necessita di anestesia
- Non c’è nè degenza nè tempo di recupero. Il paziente è presentabile da subito
Appena terminato il trattamento il paziente non presenta alcun segno visibile tranne un leggero rossore che scompare in pochi minuti potendo riprendere le sue normali attività quotidiane senza alcuna limitazione non essendo necessaria nessuna medicazione. Il risultato sarà visibile nell’immediato e si completerà nell’arco di 15/20 giorni.